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Buone notizie: a casa Ficcadenti.
Al suo posto c’è il solito Ulivieri,
che farebbe assai meglio altri mestieri.
Di questo cambio, dunque, siam contenti.

Tranquilla, come esige il suo lignaggio,
tiene orgogliosa il campo la Reggina.
Per noi di rango c’è il solo Contini,
che svolge il suo lavoro con coraggio.

Il Napoli si mostra su di giri:
specie a destra, là dove gioca Grava,
per tutto il primo tempo affonda e scava,
facendo molti cross, ma pochi tiri.

A noi serve la posta per intero,
e a loro (sono in coda) ancor di più.
Si chiudono, ci fanno venir su,
ma invano: ed al riposo è zero a zero.

E’ la ripresa. Dove sei, Pantera?
Ma pure gli altri azzurri sono strani.
Per la Reggina segnerà Vigiani,
mentre sul campo incombe già la sera.

Il Napoli è stordito; le sue trame
son lente, ogni equilibrio è andato in pezzi.
Meno male però che c’è Lavezzi:
Ezequiel, sei il più bello del reame!

E’ lui che si procura un gran rigore.
Calaiò: “Tiro io! Tocca a me solo!”
Il tiro glielo para Campagnolo
(Reja, ma non sei tu l’allenatore?)

Ratti e beffardi passano i minuti,
quasi all’ultimo giro è l’orologio.
Batti e ribatti in area, mischia, e il Pocho
mette in rete: Uliviè, tanti saluti!
 

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