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Di partite piane, nel senso di facili, in questa stagione per il Napoli ce ne saranno poche. Di squadre piane invece in Serie A ce ne sono molte: intendendo per “piane” le compagini nel cui nome l’accento cade sulla penultima sillaba.
Eccone alcune: Inter, Milan, Roma, Lazio, Juventus, Torino. A queste sei ne potremmo aggiungere altre dieci: Fiorentina, Reggina, Livorno, Atalanta, Parma, Sampdoria, Catania, Udinese, Palermo e Siena.
Quest’anno, in serie A, le squadre “piane” sono infatti ben sedici.
Tra loro il Napoli non c’è. Né potrebbe esserci, dal momento che nel nome  “Napoli” l’accento cade sulla terzultima sillaba.
Napoli è parola – e squadra; e città, oseremmo dire – “sdrucciola”.

E’ forse per questa qualità linguistico-grammaticale  che contro di noi quest’anno sono già sdrucciolate diverse squadre piane: dal Livorno alla Sampdoria all’Udinese.
Dunque il Napoli gongola (altra parola sdrucciola) mentre la palla rotola (bis) nella porta delle sedici squadre grammaticalmente meno fortunate?
Macchè (parola tronca: dicesi “tronca” una parola nella quale l’accento cade sull’ultima sillaba).
Il Napoli non è  purtroppo l’unica squadra sdrucciola del campionato. Insieme a noi ce ne sono altre tre: tre squadre che abbiamo, per uno scherzo del destino, incontrato nelle prime sei giornate. In ordine di apparizione:  Cagliari, Empoli, e Genoa.
Non ci s’inganni su quest’ultima: l’”o-a” di “Genoa” è uno iato, termine che designa l’incontro fra due vocali “piene” (quali  a, e, o).
“Genoa” è dunque  parola trisillaba: come canoa.
Ebbene (anzi: e male), contro le squadre sdrucciole come lei, a scivolare è  il Napoli. Come se fosse una qualunque squadra piana.
Non che perda sempre: però non vince. Napoli-Cagliari 0-2; Empoli-Napoli 0-0; Napoli-Genoa 1-2.
E’ storia recentissima, che ancora brucia.
Ma è anche storia vecchia.
In serie B, lo scorso anno, le squadre avversarie sdrucciole erano una in più: quattro. Mantova, Rimini, Modena, e il solito Genoa. Contro di loro, fra andata e ritorno, il Napoli ha quindi disputato ben otto partite.
Vittorie: una sola (l’1-0 col Rimini, in casa). Poi sei miseri pareggi, e una sconfitta (0-1 a Mantova, in un momento delicato della stagione).
In sintesi: tra A e B, in queste due ultime stagioni, contro le squadre sdrucciole, lo sdrucciolo  Napoli ha riportato la miseria di 1 sola vittoria in  11 partite: poi 7 pareggi, e ben 3  sconfitte.
Una media decisamente da retrocessione.
La nostra indagine non si è spinta più indietro, ai due anni di C: abbiamo avuto paura (e ce l’abbiamo tuttora) che la Maledizione dello Sdrucciolo dimostri di avere  radici ancora più antiche.
A questo punto non ci resta che tremare nell’attesa del girone di ritorno (nel quale Cagliari e  Genoa li affronteremo tra l’altro a casa loro).
Nel frattempo teniamo d’occhio altri futuri pericoli sdruccioli: dove gioca attualmente il Sassari? E il Forlimpopoli?

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