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Di cazzimma si parla ormai dovunque,
anche in televisione: Cannavaro
e TV-Talk. Ma se si viene al dunque
che cos’è sta cazzimma, non è chiaro.

Sicuramente il non napoletano
questa cosa non sa che cosa sia:
è giunta l’ora di svelar l’arcano.
Cazzimma si traduce “strategia”,

però occulta; nascosta, che ti frega
se la incontri per strada, qui in città:
ogni napoletano è uno “stradega”.
Ecco: “cazzimma” è l’arte ‘e s’arrangià.

A volte, pure ad esser del mestiere,
la cazzimma “ti fa” completamente.
E’ brava: ti fa creder di vedere,
ma non ti fa vedere proprio niente.

E’ cazzimma l’incontro c’a Atalanta
di quattro giorni fa: Napoli lento
che di fatica ne faceva tanta,
e dentro l’area penetrava a stento.

E’ cazzimma lo stadio non strapieno:
sugli spalti non più di trentamila.
“Il tifoso oramai ci crede meno,
alla sua squadra: e non si mette in fila
per venire a vedere la partita”.
Questo pensa, Garcia: e i giallorossi
quasi convinti di venire in gita,
si privano perfino di De Rossi…

E’ cazzimma la stampa cittadina
che batte su argomenti non sportivi:
i giornali (l’incontro si avvicina)
di discorsi calcistici son privi.

E’ cazzimma, sul campo, la partenza:
il Napoli, alle quindici dell’uno
di novembre, l’assalta, ‘a diligenza,
e prigionieri non ne fa nessuno!

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